Una serie di sfortunati eventi | Archivio dei Dialetti Campani

Una serie di sfortunati eventi

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Leonardo

Leonardo da Vinci

1498, 21 aprile: una lettera del cancelliere ducale Gualtiero da Bascapè informa Ludovico il Moro che Leonardo si appresta a lavorare alla decorazione della sala “da le asse, cioè da la tore” e che “Magistro Leonardo promete finirla per tuto Septembre”.
 
1499, 18 ottobre: il re di Francia Luigi XII entra solennemente a Milano, prendendo dimora nella lussuosa Corte Ducale del Castello. Ludovico il Moro è costretto a fuggire e la sala perde la sua importante funzione di rappresentanza.
 
1535: gli Spagnoli si succedono ai Francesi alla guida di Milano. Non si hanno più notizie di Sala delle Asse per più di un secolo.
 
1706: al dominio spagnolo si sostituisce quello degli austriaci. Il Castello diventa una caserma e la Sala delle Asse è adibita a ricovero di cavalli di artiglieria.
 
1893: il Castello diventa proprietà della Municipalità di Milano. Cominciano i primi restauri dell’edificio nel corso dei quali lo studioso Paul Müller-Walde, rimuovendo gli intonaci, trova tracce di pitture che si scopriranno essere di Leonardo Da Vinci.
 

Castello Sforzesco

Castello Sforzesco

1901: il responsabile dei lavori di ripristino del Castello, Luca Beltrami, architetto e deputato del Regno, affida la sistemazione della decorazione di Sala delle Asse al pittore e decoratore Ernesto Rusca che, secondo la concezione di restauro dell’epoca, ridipinse ampiamente la superficie pittorica.
 
1902: viene presentato al pubblico il restauro di Sala delle Asse. Fin da subito le critiche sono feroci: Adolfo Venturi, celebre critico d’arte, afferma “Questo non è più Leonardo, questa è una Gambrinus Halle”.
 

Beltrami

Luca Beltrami

1954: prende avvio il secondo restauro di Sala delle Asse. Il 14 ottobre Costantino Baroni, direttore reggente dei Musei Civici del Castello Sforzesco, scrive “è stato autorizzato il restauratore Ottemi della Rotta ad effettuare sondaggi in tutta la superficie della volta affrescata di Sala delle Asse, allo scopo di accertare quanto dell’originaria stesura leonardesca potesse sussistere dietro la generale ridipintura che sul principio di questo secolo fece il pittore Rusca”.
 
1956: si conclude il secondo e ultimo restauro di Sala delle Asse. Le pitture del Rusca sono quasi totalmente rimosse.

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